Cultura
Santa Rita da Cascia: donna di pace e speranza nelle ferite della vita
Il 22 maggio la Chiesa fa memoria di Santa Rita da Cascia, una delle sante più amate dal popolo cristiano, invocata come patrona delle cause impossibili e testimone luminosa di speranza nelle situazioni più difficili. Nata a Roccaporena nel 1381, visse un’esistenza segnata dal dolore, ma anche dalla fede incrollabile, dalla mitezza e dalla capacità di perdonare.
Sposa e madre, vide trasformarsi in croce la sua vita familiare, segnata dalla violenza del tempo e dalla tragica perdita del marito e dei figli. Scelse poi di entrare nel monastero agostiniano di Cascia, dove visse per quarant’anni nella preghiera, nella penitenza e nella carità fraterna. Celebre è il segno della spina sulla fronte che ricevette in preghiera davanti al Crocifisso: una partecipazione mistica alla passione di Cristo.
Santa Rita ha attraversato le prove della vita senza chiudersi nel dolore, ma lasciando che in esso fiorisse la speranza. In lei risplende la forza silenziosa e tenace del Vangelo, capace di trasformare la sofferenza in offerta d’amore. È un esempio potente anche per il nostro tempo, segnato da conflitti, solitudini e fratture familiari e sociali.
Come Caritas Diocesana di Nola, vogliamo oggi ricordare Santa Rita non solo come figura devozionale, ma come testimone di riconciliazione. La sua vita ci insegna che la pace comincia nei cuori e nelle relazioni quotidiane, e che la carità, per essere autentica, passa sempre per il perdono.
Auspichiamo che, nel segno di Santa Rita, ognuno di noi possa essere operatore di pace, seminatore di speranza e testimone di una carità concreta, soprattutto verso i più fragili, i dimenticati, gli scartati. In un mondo che spesso considera “impossibile” il cambiamento, Santa Rita ci ricorda che con la fede e la fiducia in Dio nulla è davvero impossibile.