Cultura
Pulcinella di ogni giorno

Nel carnevale partenopeo una maschera regna su tutte: Pulcinella. Le origini di essa sono remote. Come direbbe Eduardo De Filippo: «è una maschera nata per volontà popolare, non per mano di un autore». È un maschera che tanto nel suo teatro, quanto in quello paterno assume diversi valori. In ‘Sabato, Domenica e Lunedì’ assume la funzione della via di fuga dell’ordinario direttore di banca, che ogni tanto si concede la vita artistica nei pomeriggi domenicali. E quanto questa dinamica è riscontrabilissima nel nostro quotidiano! Sempre più cerchiamo vie di fuga dalla realtà che a volte agli occhi degli altri sembrano essere parenti alla follia e ci fanno guadagnare la patente di ‘bislacco’. In fin dei conti è questa la vera essenza del Carnevale: una rottura degli schemi, uscire fuori dalle realtà date ed immergersi in una dimensione nuova, dove il servo diventa padrone ed il padrone serve. Ma per un altro verso, in Pulcinella si possono riscontrare i poveri di oggi. Dei poveri che, a causa di tanti motivi, si sono ritrovati nella miseria e si nascondono dietro ad una maschera di ‘superficialità’. Sono poveri che all’apparenza vivono una vita simile agli altri, che non presenta turbamenti e difficoltà. Ma in realtà è una vita fatta di stenti, di sofferenze, di veleni e di tristezze che solo uno spirito smorfioso come quello di Pulcinella può nascondere. Dei poveri che hanno bisogno di una risposta e che molto spesso hanno vergogna a fare una domanda. Questa realtà ci deve far pensare ed osservare. Perché a volte sono proprio poveri del genere che danno vita ad un tipo di Pulcinella strano, particolare, ma che in realtà è molto utile. È un Pulcinella last edition, che assolve una funzione ben chiara in ‘Lu Curaggio de nu Pumpiero Napulitano’. È un servo capace di fare il verso al Padrone; come si direbbe a Napoli capace di ‘cuffiarlo’. Potrebbe starsene con le mani in mano, piangendo la sua condizione; ma in realtà resiste e beffardo si afferma, sentendosi quasi parente del 'Padrone'. Ebbene, oggi abbiamo molti più Pulcinella di questo tipo, che sono capaci di ridicolizzare il potere e ridurlo ad essere uno strumento per il bene della povera gente e non per la loro oppressione. Pulcinella, possiamo dircelo, è per noi partenopei, per noi campani incarnazione della liberazione. Liberazione dalla routine, liberazione dalla vergogna e liberazione dall'oppressione.
Approfondimenti:
Conversazione di Franco Zeffirelli con Eduardo De Filippo in 'Pulcinella ieri ed oggi', 1973.
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