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Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: un tema tristemente attuale
«La violenza sessuale contro le donne e le ragazze affonda le sue radici in secoli di dominazione maschile. Non dimentichiamoci che quelle disuguaglianze di genere che alimentano la cultura dello stupro, costituiscono fondamentalmente una questione di squilibri di potere», ha dichiarato il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne il 17 dicembre 1999 attraverso la risoluzione 54/134. La scelta del 25 novembre non è casuale ma segna un brutale assassinio avvenuto nel 1960, nella Repubblica Dominicana, dove le tre sorelle Mirabal, considerate rivoluzionarie, vennero torturate e uccise.
I numeri che non sono mai solo numeri
Nei primi 3 mesi del 2024 sono aumentate le richieste di aiuto delle donne alnumero anti violenza e stalking 1522. In Italia i dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici. Il 20,2% (4 milioni 353 mila) ha subìto violenza fisica, il 21% (4 milioni 520 mila) violenza sessuale, il 5,4% (1 milione 157 mila) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila).
Secondo i dati del ministero dell'Interno, dall'inizio di quest'anno ad oggi le vittime sono già state 97. La proiezione del numero totale di donne su 12 mesi è di 26.210 con un incremento potenziale rispetto al 2023 di 3.125 donne. In termini di media mensile, nel 2024 i centri hanno accolto 2.184 donne, contro le 1.924 del 2023. Oltre questi numeri ci sono tante e diverse sofferenze di donne che non sempre riescono a difendersi ma soprattutto a denunciare.
«L’amore vero è intarsiato di tenerezza e rispetto»
Su questo tema e per questa occasione, ha condiviso le sue riflessioni e alcune storie di donne maltratte (con nomi di fantasia) Elisabetta Visca, coordinatrice della Caritas "Madre Teresa di Calcutta" della parrocchia San Felice in Pincis di Pomigliano d'Arco.
«Mi è capitato di sentire storie di donne che hanno subìto maltrattamenti psicologici. Userò dei nomi inventati. Ho conosciuto Maria che per anni si è rinchiusa in un rapporto malato e logorante, per paura di scatenare nel suo compagno, una reazione peggiore. Era bloccata dalla paura che lui le incuteva. Pina non conosceva la differenza, tra il suo e un rapporto sano. Anche sua madre aveva sposato un uomo violento e lei si è scelta un uomo con le stesse caratteristiche del padre. A volte accade, come se si cercasse inconsapevolmente qualcuno da 'guarire' e si cercasse un finale della storia, diverso. Gessica era praticamente manipolata, lui è riuscito a far barcollare la sua autostima, fino a farla smettere di volersi bene. Ad un certo punto della sua vita inizia a credere di non meritare altro.
Questo tipo di violenza inizia il più delle volte con una mancanza di rispetto e nella maggior parte dei casi, paradossalmente viene giustificata. Gradualmente poi, si trasforma in violenza verbale, urla, senso di possesso, controllo ossessivo, umiliazioni, offese pesanti e continue. E nel peggiore dei casi, si trasforma in violenza fisica e stalking. Queste donne si presentano stanche, affrante. Vivono come 'imprigionate' perché perdono la libertà di azione. Spesso questi uomini le allontanano da amici e famiglia. Le isolano dalla rete relazionale, che potrebbe aiutarle ad uscire dalla situazione in cui si trovano e così, le controllano.
Non tutte hanno il coraggio nè la forza di ribellarsi ad un rapporto abusante. Forse anche perché spesso non hanno pienamente coscienza della gravità della loro situazione o perché non sanno proprio come uscirne. Come volontaria del centro d'ascolto, credo si debba continuare a sensibilizzare sull'argomento, così da creare una maggiore consapevolezza. Tra l'altro sul territorio ci sono centri di aiuto specializzati, che con esperienza e professionalità, offrono interventi adeguati».
Sento di aggiungere che la gelosia ossessiva, la manìa di controllo, la possessività, le umiliazioni, gli schiaffi, non sono amore! L’amore vero è intarsiato di tenerezza e rispetto e tutto quello che esula da questo, va allontanato dalla propria vita, prima che sia troppo tardi, come fin troppo spesso sentiamo dai fatti di cronaca».