Le Parrocchie
Parrocchia San Felice in Pincis: apre il Centro di ascolto della Caritas
Il prossimo giovedì, 5 settembre, presso i locali della parrocchia San Felice in Pincis di Pomigliano d'Arco, verrà inaugurato il Centro di ascolto della Caritas, ribattezzato "Madre Teresa di Calcutta". Da subito sarà a disposizione della comunità con una turnazione già programmata dai volontari insieme al parroco, don Leonardo Falco.
Il nuovo servizio della Caritas parrocchiale di Pomigliano d'Arco
Il Centro di ascolto della Caritas parrocchiale pomiglianese verrà inaugurato giovedì 5 settebmbre con la Celebrazione eucaristica, prevista per le 19:00, nella memoria di Santa Teresa di Calcutta. A seguire ci sarà una breve presentazione degli obiettivi del nuovo servizio della Caritas. Infine, il parroco don Leonardo Falco benedirà la sede e la serata si concluderà con un momento di festa.
Il Centro di ascolto sarà attivo già venerdì 6 settembre e sarà aperto due volte a settimana: il lunedì mattina dalle 10:00 alle 12:00 e il venerdì pomeriggio dalle 16:30 alle 18:30. «Il nuovo servizio della Caritas parrocchiale si rivolgerà a tutte quelle persone che versano in situazioni di disagio sociale ed economico, presenti sul nostro territorio. Il servizio sarà aperto sia a persone di nazionalità italiana, sia a quelle provenienti da altri Paesi. Vorremmo che tutti possano avvertire che c'è un 'luogo', creato per loro, dove possano sentirsi liberi di chiedere: aiuto, informazioni o semplicemente, un orientamento», ha dichiarato Elisabetta Visca, la nuova coordinatrice della Caritas parrocchiale.
Volontariato e formazione a servizio dell'altro
Non solo semplice volontariato ma anche la formazione sarà a disposizione per chi si recherà presso i locali del Centro di ascolto della Caritas della parrocchia San Felice in Pincis come ha sottolineato Elisabetta: «Gli utenti saranno accolti e ascoltati da volontarie e volontari formati. Il desiderio è quello di farci 'prossimo' e di offrire un tipo di sostegno diverso, rispetto a quello offerto finora. Vorremmo superare l'assistenzialismo e cercare di favorire dei percorsi di accompagnamento, che possano portare le persone a 'camminare da sole', usufruendo delle possibilità, delle risorse e degli strumenti adeguati a fronteggiare le loro necessità».
Su come funzionerà il nuovo servizio della Caritas, Elisabettà lo spiega in modo chiaro e preciso: «Prenderemo in carico, ovvero accoglieremo il bisogno e poi cercheremo di capire insieme a tutti i volonari come agire. "Ascoltare" e "accogliere" saranno i due punti di riferimento per il nostro primo compito, l'azione verrà successivamente e dopo attenta valutazione, nel rispetto delle potenzialità e della dignità di ciascuno. Il desiderio è che la persona superi il momento di difficoltà e possa reinserirsi, nel tessuto sociale».
«Se necessario si orienterà la persona verso i servizi offerti dalla Caritas: ospitalità residenziale, docce e guardaroba, consulenza legale, poliambulatorio ed altro - continua la coordinatrice Elisabetta -. Altrimenti provvederemo ad indirizzare l’utente verso altre realtà di sostegno presenti sul territorio, favorendo il lavoro in rete. Questo significherà muoversi seguendo le 'indicazioni' del buon Samaritano, che in un primo momento ha agito personalmente, ma poi è stato capace di mettere in circolo una risposta comunitaria».
Per la Caritas parrocchiale, il nuovo Centro di ascolto «significherà aprirsi ad un percorso nuovo, che ci auguriamo possa portare a forme di aiuto, che siano espressione di un interesse e di un contributo comunitario, affinché la Caritas non debba occuparsi da sola dei poveri, ma vorremmo che tutti riescano a sentirsi ugualmente corresponsabili. Citando Papa Francesco, vorremmo che 'nessuno resti indietro' e questo potrà avvenire solo se operiamo tutti insieme», ha concluso Elisabetta.